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mercoledì 9 giugno 2010

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Con l'instaurarsi dello Shogunato Tokugawa (1603-1867), il Giappone conosce un periodo di relativa pace.
In questo periodo le varie Ryu (scuole), si riorganizzarono, si moltiplicarono e in molti casi classificarono i propri metodi seguendo l'evoluzione storico sociale della nazione. Ciò portò a volte a vere e proprie sfide chiamate Dojo Arashi (Tempesta sul Dojo) in cui i migliori guerrieri si confrontavano in modo spesso cruento.

Nell'epoca moderna del JiuJitsu, che generalmente viene identificata con le attività del Kodokan JuDo a partire dal 1882, le tradizioni e le attività vennero codificate e modernizzate secondo la nuova mentalità del "mutuo benessere" al fine di amplificare la finalità educativa di questa disciplina.
Questo processo coinvolse la tradizione, spesso negativa, del Dojo Arashi riqualificandola sotto il nome di :

KOHAKU SHIAI (combattimento tra Bianchi e Rossi)


Questo termine già identificava storicamente delle sfide fatte tra le scuole dell'EST e dell'OVEST.

Così a partire dal 1884 al Kodokan veniva organizzato un KOHAKU SHIAI in Primavera ed uno in Autunno.

Tutti gli appassionati di Gracie JiuJitsu conoscono la memorabile sfida che Helio Gracie, di soli 60kg, lanciò al grande campione giapponese Masahito Kimura per dimostrare l'efficacia del suo metodo.
Kimura nacque il 10 settembre 1917 e iniziò a praticare all’età di 10 anni.
Venne promosso 5° dan per la vittoria ottenuta su 8 avversari consecutivi al Kohaku-Shiai del Kodokan. Le sue abilità erano così grandi da meritarsi un detto : non c'è stato Kimura prima di Kimura, e non ci sarà Kimura dopo Kimura.


L'unico uomo che sconfisse decisamente Kimura fu Kenshiro Abbe. Un Maestro molto famoso in Europa dove, nella seconda metà della sua vita, viaggiò per diffondere il JiuJitsu, specialmente in Inghilterra e in Italia.

Divenne famoso in un’altra gara, prima di quella con Kimura, durante il Kohaku-Shiai del 30 aprile 1936, organizzato a ricordo del 77° anniversario di Jigoro Kano.
I capigruppo delle due squadre erano campioni nazionali, che si conoscevano fin troppo bene: l'esito del loro incontro era incerto, quindi erano i circa 50 giovani 5° e 6° dan a determinare il risultato. Per le sue tre vittorie Abbe usò tecniche sempre diverse e così il gruppo occidentale passò in vantaggio…



Un'altro grande atleta che ha legato la sua fama al KoHaku Shiai fu Tokyo Hirano (75 kg), che ottenne il 5° dan all'età di 19 anni.
Memorabile la sua partecipazione al Kuhaku Shiai del 1941, quando sconfisse ben 14 avversari, tutti i suoi avversari erano 4 ° Dan, venne eliminato dalla competizione dopo avere pareggiato il 15° combattimento e gli fu immediatamente riconosciuto il 5°Dan. Questo record non è mai stato superato.

Anche il JiuJitsu Center organizza un suo Kohaku-Shiai, ogni anno all'inizio del periodo estivo, al quale partecipano tutti i suoi associati.

Questo evento naturalmente segue un regolamento, che vuole rispecchiare quello originale, anche se sono state introdotte alcune modifiche ritenute necessarie per adeguarlo ai nostri tempi.
Il regolamento originale, a differenza di quanto si possa pensare, aveva diversi richiami in merito alla tutela dei partecipanti, salvo che per un punto dove veniva esplicitato che in caso di sfida con atleti di altri arti marziali o sport da combattimento, ai JutsuKa era ammesso utilizzare qualsiasi tecnica del JiuJitsu.
Evidentemente l’influsso e l’eredità dei Dojo Arashi era ancora forte…



Il moderno regolamento utilizzato dal JiuJitsu Center è, prima di tutto, focalizzato sul concetto di “mutuo rispetto” trattandosi di un momento di festa e condivisione tra gli associati.
La pratica non deve mai e a maggior ragione all’interno del Dojo, degenerare in una disciplina asociale che mette a rischio l’incolumità dei praticanti.
Il Jiu Jitsu non comprende solo una serie di tecniche, ma anche una morale sociale, per esempio la responsabilità di chi esegue una tecnica nei confronti di chi la subisce.
Molto spesso, spinti dalla carica agonistica, i praticanti eccedono nell’applicazione o nell’esecuzione di una tecnica, avvenimenti che non sono solo negativi a livello educativo per chi si abbandona a questi eccessi, ma soprattutto per chi subisce l’azione.
In questi casi il principio sportivo della sfida si snatura perché l’atleta ha la meglio sul contendente grazie alla ferita che ha provocato, invece che grazie al proprio valore e il compagno di allenamento da “avversario” diventa “vittima”.

Come già detto questi atteggiamenti sono inaccettabili all’interno del Dojo, durante l’allenamento, in un momento che prima di tutto deve essere di festa.

Il Regolamento del KoHaku-Shiai del JJCenter, come da punto 7, vuole tutelare l’incolumità dei praticanti, ma soprattutto stimolare l’apprendimento del corretto atteggiamento mentale durante la pratica.


REGOLAMENTO
1. Il Ko Haku Shiai è una gara tra due Squadre "in linea", denominate i Bianchi ed i Rossi. Il primo contendente di una squadra incontra il primo contendente dell'altra.
2. Ogni squadra ha un Capitano che è il praticante di grado maggiore. A parità di grado il Capitano sarà quello più anziano. Il Capitano è responsabile delle azione della squadra, ne è il portavoce, ne coordina le attività e lo schieramento, non è un Atleta e combatte solo in caso di parità tra gli Atleti.
3. Ogni squadra sarà formata da Atleti senza distinzione di peso, età, sesso o grado. La "linea" sarà formata partendo dall'Atleta di grado inferiore e quelli di grado più elevato saranno gli ultimi della linea. Tra atleti di pari grado la disposizione è decisa dal Capitano della squadra.
4. La vittoria verrà aggiudicata all'Atleta che avrà Finalizzato l’avversario entro il tempo regolamentare. La durata degli incontri è di cinque minuti.
5. L'Atleta che avrà ottenuto la vittoria rimarrà in gara ed affronterà il contendente successivo della linea avversaria e così via fino a quando non avrà più avversari o verrà a sua volta sconfitto o pareggerà con un avversario e sarà quindi eliminato. Non è previsto nessun tempo di pausa tra i combattimenti.
6. Se al termine del tempo stabilito nessuno dei due contendenti sarà riuscito a Finalizzare l’altro, l'arbitro annuncerà Hikiwake (Parità) ed ambedue i contendenti verranno eliminati.
Il combattimento riprenderà tra i due contendenti successivi nella linea di ciascuna squadra.
7. Nel caso si verificassero situazioni eccezionalmente pericolose (azioni espressamente vietate dal Regolamento Internazionale Gare) o semplicemente un atleta riportasse un infortunio di qualsiasi tipologia, se la responsabilità di detta situazione potrà essere attribuita ad uno dei contendenti, detto combattente verrà penalizzato con Hansoku Make (squalifica) e la vittoria attribuita all'avversario.
8. Nel caso di un combattimento tra due Atleti di grado differente, verrà utilizzato il Regolamento Internazionale Gare relativo all’atleta di grado più basso.
9. Vincerà l'incontro la Squadra i cui atleti non avranno più avversari. In caso di Parità si procederà alla sfida tra i Capitani. Solo nel caso che lo spareggio tra i Capitani finisca senza un vincitore si riprenderà il combattimento assegnando la vittoria al primo dei due che riuscirà a fare un punto.
10. La gara sarà diretta da un solo Arbitro il cui giudizio è inappellabile.
11. Per tutto ciò che concerne quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento vige la normativa dell'attuale Regolamento Internazionale Gare FIBJJ.