L'idea è finalizzare la lotta con una tecnica, uno strangolamento, una chiave e quando l'altro desiste, tu ti fermi.Questa è la parte che solo il ju jitsu ti può dare.
RICKSON GRACIE
La responsabilità di chi esegue la tecnica nei confronti di chi la subisce è spesso trascurata e molte volte dimenticata.
Mentre questo è un aspetto di fondamentale importanza che caratterizza il JuJitsu fin dalle prime lezioni.
Il JuJitsu comprende moltissime tecniche, tutte mirate alla finalizzazione dell’avversario attraverso il suo controllo, ma il fine ultimo di questa arte marziale va ben oltre l’applicazione della tecnica.

Infatti, nonostante l’autodifesa occupi un ruolo centrale, gli allievi devono apprendere gli aspetti di crescita interiore e morali senza i quali questa disciplina diventerebbe semplicemente un metodo di offesa.
Quindi all’apprendimento e all’esecuzione della tecnica si associa una morale a sfondo sociale, come ad esempio la responsabilità di chi esegue una tecnica nei confronti di chi la subisce.
Ci deve essere, dunque, la responsabilità condivisa dai praticanti durante l’allenamento.
Chi esegue l'azione che prevede sempre il controllo di chi sta subendo la tecnica, in modo che ogni infortunio sia scongiurato.
Non solo una forma di rispetto, ma l’espressione del controllo che prima di tutto è interiore e fa sì che chi conosce la tecnica ne sia sempre padrone.Il bravo praticante non eccede mai in violenza, né in altri sentimenti negativi e gratuiti, il suo impegno è rivolto a lottare senza perdere il proprio equilibrio mentale.
Viceversa chi subisce la tecnica è responsabile delle condizioni che consentono al compagno d’allenamento di imparare, sia che si tratti di esercizi propedeutici, sia nello studio della tecnica e persino durante il Randori (combattimento tecnico).
Se, durante la fase di studio, chi subisce la tecnica non ha il giusto atteggiamento mentale, la giusta flessibilità, se non oppone la corretta resistenza in termini di intensità e di direzioni, danneggia fortemente il proprio compagno di allenamento nell’apprendimento della tecnica.
Si tratta di un errore molto comune e molto grave, di fronte al quale tutti i praticanti si devono responsabilizzare per essere il più utile possibile nei confronti del gruppo.

Questi principi di base si riscontrano anche nell’atteggiamento mentale durante la pratica sportiva, garantiti anche dal regolamento.
A fronte di quanto detto in precedenza risulta più chiaro perchè durante le competizioni sono vietate tutte quelle azioni che possono essere pericolose per l’avversario o per chi le compie.
Giustamente chi non è in grado di controllare la propria tecnica non è premiato dagli arbitri.
L’atleta di alto livello, è prima di tutto un marzialista che ha fatto suoi questi principi di equilibrio e responsabilità, lo si può riconoscere perché sia in caso di vittoria che di sconfitta, non si lascia andare a manifestazioni fuori dalle righe.
Una questione, quindi, di marzialità.Ovvero quella coscienza delle proprie capacità tecniche che sono sempre subordinate all’equilibrio mentale.
Un atteggiamento imprescindibile anche e soprattutto, nell’ambito dell’autodifesa, dove mantenere la calma, non essere schiavi del proprio ego risulta fondamentale per evitare situazioni difficili o disimpegnarsi in caso di aggressione o infine non eccedere in reazioni violente e sproporzionate.
Grazie a questa impostazione di base, che guida il praticante nei vari aspetti del JuJitsu,
si sviluppa l'autocontrollo e la coscienza delle proprie azioni, ma anche migliorando la coordinazione e l’abilità nel gesto tecnico.

Vere finalità del JuJitsu, che permette di riscoprire la sicurezza di sé anche in quegli individui con maggiori problemi di timidezza.
Ancora, negli individui più esuberanti, con un’eccessiva fiducia in se stessi, la pratica rivolta al controllo del proprio corpo e di quello altrui, favorisce l’accrescimento del senso di responsabilità.
Il ruolo centrale del combattimento, sia in allenamento come nel contesto sportivo, permette d’incanalare efficientemente elementi negativi come l’aggressività e l’ansietà.Dinamica che risulta particolarmente utile nel caso dei più giovani e nei bambini, che tramite l’esplorazione della coordinazione e lo studio della reazione del corpo altrui riescono ad acquisire efficacemente i principi fondamentali dell’autostima, dell’accettazione delle sconfitte e della responsabilità.
Finalità che fanno del JuJitsu l’ideale sistema di collaborazione, con i genitori per l'educazione dei figli e con l’individuo adulto per la ricerca del benessere.